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Conferenza della storica dell’arte MICHELA CAUFIN dal titolo: ANDREA DEL VERROCCHIO E IL GIOVANE LEONARDO
16 Aprile 2019
L’Associazione Udinese Amici dei Musei e dell’Arte invita soci e simpatizzanti alla conferenza della storica dell’arte MICHELA CAUFIN dal titolo:
ANDREA DEL VERROCCHIO
E IL GIOVANE LEONARDO
L’incontro si terrà martedì 16 aprile 2019 alle ore 17, nel Salone di Palazzo Mantica, sede della Società Filologica Friulana in via Manin 18.
Con i più cordiali saluti,
Francesca Venuto – Presidente dell’Associazione
ANDREA DEL VERROCCHIO
E IL GIOVANE LEONARDO
“Orefice, prospettivo, scultore, intagliatore, pittore e musico”: così Giorgio Vasari definisce Andrea di Michele di Francesco di Cione detto il Verrocchio (Firenze 1435 -Venezia 1488), uno dei massimi esponenti della scena artistica fiorentina della seconda metà del Quattrocento. Figura complessa di artista che, in un arco di tempo piuttosto limitato (dal 1464ca. al 1488) ha prodotto numerose opere in tutti i campi (dall’oreficeria alla pittura, dalla scultura alla decorazione delle corazze), ma, soprattutto, ha creato un indirizzo artistico del tutto personale trasmettendolo alla sua scuola. (segue)
La bottega del Verrocchio, infatti, è stata una delle più importanti della Firenze del tempo; da qui usciva una produzione molto differenziata sia per le tecniche usate, sia per la rilevanza delle opere prodotte.
Sempre, comunque, il maestro ricercava la perfezione formale nei suoi lavori (arte e artigianato venivano trattati con la medesima dignità) e, in particolare nella pittura e scultura, la reciproca integrazione fra figura e ambiente, attraverso la tensione della forma nello spazio.
Questa è la lezione trasmessa da Verrocchio agli allievi, o meglio collaboratori, che sono passati per la sua bottega: Perugino, Botticelli, Lorenzo di Credi e lo stesso Leonardo da Vinci.
A proposito di quest’ultimo, va ricordato il suo strettissimo legame con il Maestro evidente non solo nella compresenza dei due nella realizzazione di alcune opere, ma anche nei rimandi iconografici della prima produzione leonardesca e nello scambievole dialogo su disegni e studi preparatori realizzati all’interno della bottega. Fatti questi che determinarono e determinano tuttora incertezze e dubbi attributivi.
Figura eminente, dunque, quella di Andrea per il valore artistico in se stesso, prima di tutto, ma anche per le conseguenze storico-artistiche che le sue ricerche e innovazioni hanno determinato. Con Verrocchio si chiude il primo Rinascimento fiorentino e al tempo stesso si apre la strada a una nuova stagione artistica, quella della Maniera moderna.
Michela Caufin – Docente di Storia dell’Arte, ha insegnato in varie scuole superiori, fra cui il Liceo classico “Dante Alighieri” di Gorizia, il Liceo classico “Paolo Diacono” di Cividale e il Liceo artistico
“Giovanni Sello” di Udine.
In quest’ ultimo ha promosso la collaborazione fra istituto e F.A.I. (Fondo per l’Ambiente Italiano) in occasione delle Giornate di Primavera, per la scoperta dei siti artistici della città di Udine, con la guida degli allievi-ciceroni.
Ha collaborato con il Centro di Catalogazione di Passariano (UD) per la schedatura dei beni storico-artistici dei Comuni di Paularo e di Pagnacco ed ha curato la pubblicazione di alcuni articoli, recensioni, saggi per riviste culturali e cataloghi di mostre d’arte.
Attualmente tiene corsi di Storia dell’Arte all’Università della Terza Età “Paolo Naliato” di Udine.