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Programma Aquileia 26 maggio

26 Maggio 2019

Itinerario dotto e curioso nell’antica Aquileia

IL RINNOVATO MUSEO ARCHEOLOGICO
E L’APPARTATO MUSEO PALEOCRISTIANO

Domenica 26 maggio 2019

PROGRAMMA

Ore 8.40: Ritrovo dei partecipanti al parcheggio del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e partenza con bus riservato.
Ore 9.45: Arrivo ad Aquileia e incontro con un’esperta archeologa per la visita guidata al Museo Archeologico, da poco rinnovato nell’impostazione e nella suggestiva presentazione dei reperti, e al Museo Paleocristiano di Monastero, meno conosciuto – per via della sua posizione defilata – ma non meno interessante, per le raccolte relative alla prima diffusione del Cristianesimo nell’Alto Adriatico.
Si scopriranno, lungo il tragitto, aspetti storici importanti dell’antica città imperiale. Al termine della visita pranzo a base di pesce (antipasto misto, branzino con patate e olive, dolce, acqua e vino della casa, caffè) presso il Ristorante La Capannina, in prossimità dell’ingresso alla Via Sacra.

Quota di partecipazione calcolata sulla base di 25 persone
(viaggio a/r con il bus, ingressi e visite guidate, pranzo): 60 €

Si prega vivamente di dare l’adesione entro lunedì 13 maggio, inviando una mail o telefonando alla Segreteria dell’Associazione, al n° 3249893957.

Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è il complesso museale più antico e visitato del sito archeologico, una delle mete più attrattive per il turismo culturale della regione Friuli Venezia Giulia, dal 1998 dichiarato Patrimonio mondiale dell’Umanità (UNESCO). Il Museo fu istituito il 3 agosto del 1882 come “Imperial-Regio Museo dello Stato” del governo austroungarico, con il patrocinio dell’imperatore Francesco Giuseppe, nella sede della neoclassica Villa Cassis Faraone, per accogliere le collezioni storiche ricevute in dono o acquistate dalle più illustri famiglie aquileiesi, progressivamente integrate dai risultati delle ricerche archeologiche condotte dall’800 sino a oggi.
Il nuovo percorso espositivo, inaugurato il 3 agosto del 2018 a seguito di un ampio intervento di ristrutturazione e riallestimento attuato grazie ad un finanziamento ricevuto dal Mibac nell’ambito del Piano strategico “Grandi Progetti beni culturali”, consente ai visitatori di ripercorrere la storia di una delle più importanti città romane dell’Italia Settentrionale secondo un approccio interdisciplinare e inclusivo, maggiormente rispondente alle richieste di un pubblico sempre più ampio ed esigente.

Il criterio espositivo, prima improntato sulla classificazione tipologica dei reperti, è stato ripensato; i materiali sono stati sottoposti a un’attenta opera di selezione e vengono ora presentati all’interno dei loro ambiti di utilizzo, nell’intento di offrire un più coinvolgente percorso narrativo. Al centro del racconto è la città romana di Aquileia, grande porto del Mediterraneo nel quale merci, persone, lingue, religioni e culture diverse si incontravano e convivevano, concorrendo a portare nuove idee in un’area che fu da sempre di importanza strategica, quale cerniera e collegamento tra l’Oriente e l’Occidente, tra il Mediterraneo e le regioni settentrionali e orientali d’Europa. Il corpo principale del Museo ospita su tre piani sette sezioni tematiche, nelle quali sono esposte iscrizioni, sculture, mosaici di rara bellezza e manufatti preziosi, accanto ad oggetti di uso comune pertinenti alla vita quotidiana, organizzati e valorizzati da un percorso museale dalla chiave di lettura coinvolgente. Le gallerie lapidarie esterne, costruite in più fasi nel corso del Novecento, ospitano attualmente la ricca collezione epigrafica aquileiese e preziosi mosaici.

 

Il Museo Paleocristiano costituisce una raccolta unica di manufatti di età tardoantica che raccontano il cristianesimo delle origini del sito altoadriatico. I reperti sono conservati in un vero scrigno: un maestoso edificio agricolo costruito sui resti di una basilica paleocristiana del IV secolo. Il Museo venne inaugurato nel 1961, scorporando dal Museo Archeologico Nazionale le testimonianze della primitiva comunità cristiana di Aquileia, e fu intitolato a Franco Marinotti, mecenate che aveva contribuito al recupero dell’edificio che lo ospita.
Esso era sorto come chiesa paleocristiana, alla periferia nordorientale della città, per trasformarsi in monastero benedettino; a partire dalla fine del Settecento passò nella proprietà di diverse famiglie aquileiesi, per essere destinato a residenza (“Palazzo”), sede delle collezioni private di antichità ed infine ad uso agricolo.
Il pianoterra è occupato quasi interamente dal pavimento musivo con disegno geometrico della primitiva basilica e da altri lacerti musivi di edifici tardoantichi di Aquileia, mentre al primo piano si conservano parti del pavimento della basilica del Fondo Tullio alla Beligna (scavata nell’area meridionale della città antica). Al secondo piano sono raccolte le iscrizioni paleocristiane, in massima parte funerarie, alcune anche decorate, che restituiscono un quadro della composita società aquileiese dell’epoca (IV-V sec. d.C.); ad esse si affiancano reperti scultorei datati fino ad epoca altomedievale, in parte già reimpiegati nelle fasi successive dell’edificio.

Dettagli

Data:
26 Maggio 2019